Raccomandazioni

  1. Promuovere una piattaforma nazionale dedicata allo sviluppo di soluzioni di IA al fine di:
    1. promuovere la raccolta di dati annotati, codici e modelli di apprendimento;
    2. organizzare e veicolare in maniera aperta i test prima del rilascio dei sistemi di IA utilizzati nella PA al fine di valutarne il comportamento e limitare le anomalie e l’amplificazione dei bias;
    3. offrire risorse di calcolo adeguate per sperimentare tecniche e soluzioni;
  2. Rendere pubblici i risultati anche intermedi delle elaborazioni di algoritmi di IA (es. parametri di reti neurali) operate su dati provenienti dalle amministrazioni pubbliche, fatte salve condizioni che possano nuocere alla privacy e alla sicurezza del cittadino. Tali risultati dovranno consentire la riproducibilità dei processi la loro valutazione e verificabilità.
  3. Abilitare con nuove risorse i sistemi di linguistica computazionale per la lingua italiana (quali lessici digitalizzati o corpora annotati) da distribuire con licenze aperte, al fine di favorire lo sviluppo di servizi basati sul trattamento del linguaggio naturale;
  4. Sviluppare sistemi di personalizzazione e raccomandazione adattivi che agevolino l’interazione con i servizi offerti dalle amministrazioni pubbliche in base alle specifiche esigenze, bisogni e caratteristiche del cittadino. Tali sistemi potranno essere impiegati anche per identificare le criticità che ostacolano il miglioramento dei servizi pubblici;
  5. Favorire la creazione di un Centro di Competenza Nazionale che costituisca un punto di riferimento per l’implementazione di IA nella PA e che possa fornire previsioni di impatto e misurazione degli effetti sociali ed economici dei sistemi di IA, al fine di potenziarne gli effetti positivi e ridurne i rischi. Il centro di competenza dovrà anche proporre un Manifesto con i principi cardine dell’implementazione dell’IA nella PA;
  6. Agevolare la diffusione di competenze attraverso la promozione della certificazione delle figure professionali che lavorano nell’ambito dell’IA (attraverso la creazione e l’adozione di un framework condiviso) e prevedere l’istituzione di percorsi di formazione per l’inserimento di lavoratori con capacità di comprensione e di implementazione di soluzioni di IA nella Pubblica amministrazione (ad esempio attraverso corsi specifici presso la Scuola Nazionale di Amministrazione). Le numerose professionalità mancanti sono l’occasione per pensare a percorsi formativi che pongano al centro una parità di genere duratura e sostenibile, sia dal punto di vista numerico (es. laureati STEM) che economico (es. uguaglianza retributiva);
  7. Prevedere un piano PA 4.0 per favorire gli investimenti delle PA nelle soluzioni IA a partire da una call for challenges attraverso strumenti di open innovation e procurement per l’innovazione;
  8. Supportare la collaborazione fra ricerca, acceleratori d’impresa e innovation hub, pubblici e privati, anche a livello europeo, per promuovere l’adozione di soluzioni di IA nel settore pubblico;
  9. Istituire un Centro Transdisciplinare sulla IA, in sinergia con il Centro di Competenza, che avrà il compito di:
    1. promuovere e rendere pubblico il dibattito sull’evoluzione dell’etica;
    2. supportare la riflessione critica circa le questioni etiche emergenti;
    3. migliorare le condizioni di coinvolgimento di esperti e cittadinanza per trasformare le riflessioni tecniche e sociali in normative, standard e soluzioni tecniche.
  10. Definire linee guida e processi basati sul principio della security-by-design nell’utilizzo dell’IA, aumentando i livelli di controllo e favorendo la condivisione dei dati sugli attacchi informatici da e verso IA da parte di tutti i Paesi europei.